giovedì 29 dicembre 2011

Una poesia di Antonio Satta

Senza titolo

Non sopportava il narratore onnisciente
il finto dandy, l’erudito demente

il gesuita moderno, il letterato manierista
attento deflettore di parole

attuarono rettifiche sottili
quanto al punto di vista.

Ma v’erano congedi e aspettative
affinità e messaggi nell’albergo

sontuoso e funebre, teatro
di giustizia poetica

initiation première. (Quel che egli venera
viene distrutto)

Il doppio fondo della reticenza
l’universale apostasia.

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