Viola è una delle organizzatrici di Inquiete, festival di
scrittrici a Roma, al suo secondo anno.
In
una giornata ventosa, mutevole, che si addice al titolo di questo festival di
scritture, venerdì 5 ottobre 2018, domando a Viola…
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Perché Inquiete?
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L’inquietudine è la condizione
generatrice sia della scrittura sia della lettura. E’ un momento generatore di
possibilità. Il termine ‘inquiete’ fa riferimento all’irrequietezza ma contiene
in sé anche la quiete. Si può leggere pure così: in-quiete. La quiete non è al
di fuori del discorso. E’ uno degli esiti possibili.
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Mi pare che abbiate cercato di
mantenere, come l’anno scorso, una certa attenzione alla varietà degli editori,
grandi, medi e piccoli. Accanto a Mondadori ed Einaudi compaiono anche Chiarelettere,
definito medio, o Jacobelli, piccolo.
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C’è molta Einaudi, ce ne siamo accorte
strada facendo… Sì, comunque abbiamo cercato di considerare anche i medi e i
piccoli. La questione dei medi editori è che spesso sono assorbiti dai grandi e
fanno parte pure loro di grandi gruppi. In ogni caso abbiamo cercato di
compensare la preponderanza dei medio-grandi con tre sezioni dedicate alle
esordienti. La scelta e la preparazione dei momenti incentrati sugli esordi è
avvenuta grazie alla collaborazione fra SIL (Società Italiana delle Letterate)
e la libreria Tuba.