sabato 10 dicembre 2011

Altre "lettere a nessuno"

Un altro che scrisse qualcosa di simile a delle "lettere a nessuno": Antonio Gramsci (i Quaderni dal carcere). Di lui dice Edoardo Albinati: "… l'autore recluso si trova paradossalmente a godere nei confronti della contemporanea vita intellettuale e politica italiana di una condizione sepolcrale, postuma e al tempo stesso di una sfrenata libertà di dire il vero e anche qualcosa di più del vero (il proprio nero umore) emettendo una voce ironica e severamente razionale che spaventerebbe a morte i viventi, se mai l'ascoltassero, questo povero sepolto vivo. Ma nessuno, appunto, l'ascolta. I giudizi tranciati da G. sui vari Vip dell'epoca assumono il contorno ieratico dell'essere logica ininfluente, intelligenza fuorigioco, impotenza allo stato puro, come se gli unici elzeviri non disgustosi di un'epoca disgustosa siano giocoforza questi - gli impubblicabili." (Maggio selvaggio, Mondadori, Milano 1999, p. 91).

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