giovedì 15 dicembre 2011

Ufficio oggetti smarriti

Una bandiera rossa

Cerco una bandiera rossa rossa, rossa in ogni suo punto, senza segni sovrapposti, senza simboli di partito. All'ultima manifestazione del 25 aprile ce n'era una esattamente così, e alcune simili in un gruppo dei centri sociali. Queste ultime però erano screziate su un angolo dal disegno della falce e del martello, simbolo in cui molti lavoratori salariati non possono più riconoscersi poiché sono cambiati gli strumenti di lavoro. Con la crisi, con le crisi che si succedono, si parla inoltre di progressiva proletarizzazione del ceto medio. I precari, i disoccupati o i molti tecnici di computer, che lavorano con un pc anziché con un martello, sarebbero esclusi dalla bandiera? Per non far torto a nessuno, mi piacerebbe che sventolasse soltanto il colore rosso, in cui tutti coloro che volessero cambiare il mondo potessero riconoscersi.
Ho domandato all'unico possessore di bandiera interamente rossa come se la fosse procurata o se se la fosse fatta da sé, magari ritagliandola da un'altra bandiera, escludendone un simbolo caduto in disuso.

Aveva, questo scampolo di tessuto, un'origine avventurosa. Era caduta in battaglia. Durante gli scontri di Genova del 2001 era caduta a qualcuno durante una fuga per le strade sottoposte alle cariche della polizia. Era stata sollevata e portata in salvo da qualcun'altro, che a sua volta ne era stato salvato! Questo salvatore di bandiere era infatti stato raggiunto da altre incursioni punitive (raccontava forse mitizzando, preso dal racconto di quella giornata straordinaria) era scivolato, istintivamente si era avvolto nel suo drappo e presto l'avevano lasciato stare, come per miracolo.
Non si sa se questo colore nudo e crudo torni presto a comparire da qualche parte, se stia cercando senza dare troppo nell'occhio nuovo spazio, se voglia prendere nuove strade o se sia davvero sparito dalla faccia della terra, tranne che in quel frammento del 25 aprile. Quest'ultima ipotesi, la sparizione, è la più improbabile. Che ne sarebbe del principio speranza, delle utopie che non si può smettere di sognare, del motore della storia? In che cosa dovrebbero credere gli uomini? Forse che la resurrezione dei corpi è più plausibile di una società senza ingiustizie? E poi perché dovrebbe essere così intollerabile il pensiero di un mondo senza classi in cui a tutti venisse dato in base alle proprie necessità?
Hanno provato a dirci, oltre un ventennio fa (e prima ancora) che la storia era finita, che tutto ormai era fermo... io cerco ancora una bandiera rossa da risollevare.


(2-5-09, Direfarebaciare)

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