domenica 31 marzo 2013

Altri libri in fiamme


Il forte calore ha incollato parte delle pagine, alcuni volumi si presentano come mattoncini di carta compattata, dalla copertina plastificata mezza fusa. I risvolti di copertina sono saldati ad alcuni fogli, i margini sono carbonizzati ed emettono un odore acre.
Per un doppio salvataggio, materiale e simbolico, trascrivo qui alcuni passi di volumi andati a fuoco nella cantina-magazzino dell'editore Giovannetti, incendio cui ho già fatto riferimento nell'articolo "La trilogia in fiamme".
Dario Lanzardo, nell'Ombra della Gulfstream (Effigie 2010) racconta un'allegria di naufragi da cui si possono salvare anche bambini nella culla, marinai malinconici diventati folli per la troppa solitudine, un singolare assedio di cavallette in mare aperto, traffico d'armi e d'oro su imbarcazioni che battono bandiere ombra, morti che scivolano silenziosamente in mare. E' ­­­la solitudine uno dei temi più interessanti del libro, solitudine o nostalgia per le quali si può anche impazzire oppure per le quali si può entrare in una più profonda intesa col mondo animale. Durante la risalita del corso dell'Orinoco si crea la convivenza fra un marinaio e una scimmietta. Questi, "memore della sua passione giovanile per i film di Tarzan, cominciò a darle un'identità chiamandola con il nome di Cita. Le parlò nominando le cose che toccava e che sembravano interessarla maggiormente. Un giorno le raccontò qualche episodio delle sue avventure scoprendo il piacere di ascoltare la propria voce evocare fatti realmente accaduti o sognati. Le parlò di Beppe e dell'amicizia, di Pinto e del tradimento, della rivoluzione che avrebbe riportato gli uomini ad amare la natura e della donna che gli aveva fatto tremare i polsi; le descrisse il Porto delle nuvole dove non sarebbe più tornato. Non aveva mai parlato con tanta facilità come di fronte al piccolo primate che, per qualche gesto della mano o particolari luccichii degli occhi, sembrava capirlo. Quando poi la scimmietta si addormentava sulla stuoia che fungeva da scendiletto o sul cuscino sopra la sedia, Tullio s'inteneriva come un padre di fronte al sonno della sua bimba." (p 86). 

domenica 10 marzo 2013

Perché la letteratura attira meno delle altre arti?


La musica, il cinema, l'arte figurativa attirano molti più fan della letteratura; sono considerate arti più empatiche, più immediate, e sono più amate. La letteratura è più strettamente legata al logos (logos in greco = parola, ma anche pensiero, ragione).
Prima ci furono le immagini e i suoni. Un'immagine, un suono ci colpiscono subito; una parola richiede più tempo per essere decodificata. Anche quando, per esempio, in una pagina si rompono le dighe della razionalità e viene dato libero corso al flusso di coscienza, anche quando il controllo razionale pare meno evidente, la lettura presuppone il "penoso", "faticoso", talvolta addirittura lo "spinoso" processo del pensare. Si trovano a questo proposito diversi passi interessanti nel volume di Didier Anzieu, Il pensare. Dall'Io pelle all'Io pensante (Borla, Roma 1996). "Secondo la psicoanalisi il pensiero è un'azione differita. Lo scopo delle nostre azioni è il compimento dei nostri desideri e l'ottenimento di un piacere. L'azione è differita sino a quando non ci siano tutte le condizioni necessarie alla sua realizzazione. Pensare, significa subordinare il principio di piacere al principio di realtà: per questo è penoso pensare." (p 14).
Pensare, capire, leggere non sono immediati. Sono risultato di un differimento, di uno spazio vuoto.

venerdì 8 marzo 2013

Donne nella crisi. Materiali.

Dieci domande e dieci risposte sulla campagna di solidarietà con le donne greche


Come nasce l’idea di una campagna di solidarietà?

In occasione del Social Forum Europeo di Firenze (8-11 novembre 2012), attiviste di reti internazionali si sono incontrate in un workshop sul tema degli effetti della crisi sulle donne. Dalla discussione è nata l’esigenza di unire le forze per far fronte alla dimensione europea dei problemi. A tutte è stato chiaro che il compito non è facile, anche per un’abitudine a pensare e a organizzarsi al solo livello nazionale. Non ci è sembrato tuttavia che la difficoltà dovesse indurre alla rinuncia. Abbiamo deciso quindi di cominciare con una campagna di solidarietà con le donne che sono in Europa nelle più gravi condizioni, non solo economiche ma anche politiche.
Lanceremo la campagna tra i giorni 8 e 17 marzo a partire da sette-otto città. Sonia Mitralia, fondatrice della Marcia Mondiale delle Donne greca, attivista dei movimenti contro il razzismo e che fa attualmente parte del Comitato per l’Annullamento dei Debiti del Terzo Mondo (CADTM), si recherà in ciascuna di queste città a raccontare ciò che avviene nel suo paese. In questa occasione e nei mesi successivi verranno raccolti fondi da inviare ai medici volontari che in un quartiere della periferia di Atene, in una caserma occupata (Ellenikòn), curano persone private della possibilità di accesso al sistema sanitario. A Firenze Sonia ci ha raccontato che moltissime donne hanno perso l’assistenza medica al parto e che un cesareo costa più o meno tre salari minimi. Niente soldi, niente cesareo…Ci è sembrato davvero mostruoso…

venerdì 1 marzo 2013

La trilogia in fiamme


Ho partecipato all'acquisto di alcuni libri in vendita solidale seguita all'incendio doloso che ha avuto come oggetto, nella notte fra il 30 e il 31 dicembre 2012 a Pavia, la casa dell'editore giornalista saggista Giovanni Giovannetti. Nel rogo sono andati in fumo molti libri del magazzino. Quell'incendio secondo gli inquirenti è da mettere in relazione con altre azioni intimidatorie compiute nell'ultimo periodo ai danni di attivisti politici che si battono contro la criminalità organizzata, la speculazione edilizia e il consumo del territorio nell'area pavese e lombarda.
Uno dei libri bruciacchiati, salvati e ritornati nel circolo delle letture grazie all'iniziativa della vendita solidale, è Accusata di Mariella Mehr (Effigie, Milano 2008), autrice svizzera d'origine zingara dalla vita travagliata e traumatica. Nella prima infanzia fu infatti strappata alla madre e affidata a famiglie diverse e orfanotrofi, per via di una legge tesa alla sedentarizzazione forzata che restò in vigore in Svizzera fra il 1926 e il 1972. Ci troviamo di fronte a un'autrice che è stata traumatizzata e psichiatrizzata.
Per combinazione, questo libro parla di una piromane, di una psicotica che fa il resoconto dei suoi delitti a un giudice istruttore e ad altri carcerieri/carceriere. Un monologo talvolta frastagliato che in alcune parti drammatiche diventa flusso di coscienza senza punteggiatura, altrove, seppur raramente, puro delirio.