sabato 15 luglio 2017

Altri versi

Frammento di un discorso antispecista di Gino Ditadi

"Il mondo è cominciato senza l'uomo e finirà senza di lui. Le farfalle multicolori vivono un solo giorno, ma sono sulla Terra da ottanta milioni di anni. Forse sono gli umani ad essere effimeri. Forse sono gli umani ad essere effimeri, ma se nel loro percorso potessero lasciare più bellezza e giustizia di quanto ne hanno trovata, tutto avrebbe senso, nell'oceano rivestito di stelle in cui siamo immersi."

(Gino Ditadi, in AAVV Altri versi. Sinfonia per animali a ventisei voci, Oltre la specie, Milano 2011) 

mercoledì 5 luglio 2017

Intervista a Mariano Baino. Solo domande

Alcuni anni fa, in occasione dell'uscita del libro in (nessuna) Patagonia, rivolsi alcune domande all'autore, rimaste senza risposta per impegni sopraggiunti.

1 Mariano, nel tuo ultimo libro dal titolo in (nessuna) patagonia (Ad est dell'equatore, Napoli 2014) ti consideri in esilio, ma già nell'Uomo avanzato, che racconta un naufragio su un'isola deserta, ti accosti al tema dell'esclusione dalla società… Si può dire molto genericamente che là il discorso sia in chiave più esistenziale, qui più politica…

2 A livello profondo probabilmente entrambi i testi sono dettati dall'amarezza derivante dalla contemplazione del mondo contemporaneo. Pure nell'Uomo avanzato (Le Lettere, Firenze 2008) il contesto politico mondiale, lasciato sullo sfondo, è inquietante, da incubo. Si allude a guerre nel passato e nel futuro, a esperimenti nucleari, a catastrofi sospese, sebbene il presente abbia l'aspetto di una confortevole crociera…

3 Credo che tu sia uno scrittore della solitudine moderna e postmoderna, poiché questo tema nei tuoi testi è ampiamente modulato. Perfino nel romanzo Dal rumore bianco (Ad est dell'equatore, Napoli 2012), che si presenta attraversato da varie storie e personaggi, il protagonista commissario Ingravoglia è modellato sull'Ingravallo del Pasticciaccio gaddiano, un introverso, un solitario. Fra i personaggi del libro compare anche un bambino autistico, un'altra metafora dell'incomunicabilità (non che il personaggio di un romanzo sia semplicemente una metafora, è un abitante del libro, ma può assumere per noi lettori quel significato).