venerdì 16 dicembre 2011

Quelli che van per rospi... ma per salvarli

Oggi, 1-7-09, leggo su la Repubblica on line l'articolo di Cristina Nadotti "Brutti, sgraziati e repellenti: ma da salvare", che parla di diverse specie animali e vegetali in via d'estinzione non tutelate però come altre dall'aspetto più simile al nostro. Chi infatti non prova simpatia per delfini, panda o lupi, dal musetto quasi antropomorfico, e chi sarebbe pronto a prodigare energie, tempo e fondi per rettili e anfibi ugualmente a rischio?

Qualcuno c'è, persone rare ed encomiabili.

Una di queste è Anna della Lac, che, oltre a essere attivista della Lega per l'abolizione della caccia, si prodiga anche per la salvezza di alcune preziose specie selvatiche messe a dura prova dal crescente consumo del territorio. Chi penserebbe mai, per esempio, ai rospi? Spesso nelle campagne sono stati e sono facile oggetto di persecuzione da parte dei ragazzini. Ma la loro peggiore sventura è stata causata dall'usurpazione territoriale da parte di strade e centri abitati, che ha portato come non ultima conseguenza anche l'inquinamento delle acque.

Il Bufo bufo, rospo comune, è ormai un animale del nostro sottobosco a rischio d'estinzione, sebbene abbia in  natura pochi predatori, deponga migliaia di uova e si sia sempre dimostrato utilissimo per l'agricoltura, in quanto nella catena alimentare riduce la proliferazione di alcuni tipi d'insetti infestanti. E' protetto dalla Convenzione di Berna del '79, che tutela la fauna selvatica, divenuta legge italiana nel 1981.


La fase di riproduzione dei rospi di conseguenza viene il più possibile seguita e monitorata da LAC, WWF ed ENPA ai fini della salvaguardia dell'ecosistema lacustre. In aprile, nel mese del risveglio dal letargo, i volontari dei vari enti, fra cui Anna, che è una dei maggiori attivisti, riunitisi a Lezzeno, paesi limitrofi e dintorni, si armano di secchi, torce e guanti di lattice per aiutare i preziosi anfibi ad attraversare le strade incolumi. affinché depositino le uova sulle sponde del lago di Como. Qui vengono deposte e fecondate, dopodiché i salvarospi aiutano gli animali anche nella fase di risalita lungo le pendici dei monti, dove incontrerebbero di nuovo le pericolosissime vie di comunicazione umane. Nonostante lo sforzo e l'attenzione degli animalisti, migliaia di rospi ogni anno restano comunque investiti e spiaccicati dal flusso continuo delle automobili, di conseguenza il loro lavoro, che sembrerebbe un assurdo gioco da bambini, risulta davvero importante per la salvaguardia della specie.

La LAC è impegnata nella strenua difesa di quel che resta oggigiorno, ai margini delle nostre metropoli, della vita selvatica; organizza annualmente campi di addestramento antibracconaggio e corsi per il recupero di animali selvatici.

La battaglia per la difesa della vita selvatica è una lotta per la nostra stessa sopravvivenza, per la continuazione della vita sulla terra.

La rivendicazione dei diritti degli animali è la rivendicazione dei nostri stessi diritti: alla salute, a una società dal volto umano, al rispetto per il diverso, alla pietà. Chi è capace di pietà non accetterà facilmente una guerra, un regime ingiusto, l'offesa nei confronti dei viventi.

Il 16-5-2009 si è tenuto a Milano il Veggie Pride, manifestazione dell'orgoglio vegetariano, che ha ribadito con cartelli, slogan e resoconti di varie associazioni, il feroce sfruttamento degli animali da parte della nostra società, che li confina spesso in allevamenti industriali intensivi, riservando loro una vita breve, di prigionia e completamente avulsa da ogni relazione con i membri della stessa specie… una vita da macchine di produzione, snaturata e incentivata con ormoni e medicinali pericolosi per la stessa alimentazione umana, come ha messo in luce di recente anche una puntata di Report sull'argomento

Animavano la manifestazione persone molto informate, consapevoli e generose, che con sacrifici anche personali lavorano controcorrente rispetto alla cultura dello spreco delle risorse e dell'indifferenza per l'ambiente.





(5-7-09, Direfarebaciare col titolo “Non è un gioco per bambini”)

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