martedì 26 luglio 2016

Conflitti orizzontali

Assistiamo all'intensificarsi di conflitti orizzontali: uomo contro donna, bianco contro nero, musulmano contro infedele, americano contro russo e viceversa. Il conflitto verticale caratterizzato dalla coscienza di classe di oppresso contro oppressore, nella sua forma chiara ed esplicita è stato momentaneamente dimenticato. C'è ma non si vede. Ed essendo rimosso, probabilmente va a nutrire gli altri conflitti senza venire chiaramente compreso e indirizzato, generando solo rabbia cieca. 

martedì 5 luglio 2016

I deboli nei "tristissimi giardini"

Riporto qui un brano tratto da Tristissimi giardini di Vitaliano Trevisan (Laterza, Bari 2010) della bellissima collana Contromano, un brano molto esplicito e significativo a proposito del rapporto fra scrittore/artista e attuale società:

"E sorvolando anche il cosiddetto mondo artistico, dove il credito che si eredita è tale da mantenere, all'interno di detto mondo, generazioni di cosiddetti figli, fratelli, nipoti e pronipoti d'arte; mondo, questo artistico-intellettuale, ma soprattutto pseudo-artistico e pseudo-intellettuale, che tra l'altro ha molto molto a che fare col pubblico, mentre quello che con questa frase snervante, almeno per chi la scrive, si cerca di mettere in luce è che lo stesso male, con conseguenze forse più pericolose, affligge anche il cosiddetto privato e per le stesse identiche ragioni: mancanza di adeguato ricambio. Il sistema non respira, cioè non seleziona, o almeno non per merito; non innova, a meno che non sia costretto, e quando è costretto, come in questo particolare frangente, il prezzo da pagare in termini generali è molto alto, e naturalmente, com'è sempre stato e sempre sarà, a pagare sono i più deboli, intesi sia come persone fisiche che come persone giuridiche." (p 63)