giovedì 19 settembre 2019

Un bel paio di scarpe letterarie

Qualcuno paragona i libri a una merce qualsiasi, tipo componenti d'arredo o accessori d'abbigliamento, per esempio un paio di scarpe. 
Scarpe letterarie... che cosa ci fanno venire in mente? Se sono di buona fattura, possono aiutarci a camminare nella vita, penso io. Possono renderci agili nel passo o nella danza. Ma possono essere subito da buttare, vantare magari una marca d'eccellenza ma far male, essere importabili.
Oppure possono esibire un fastidioso cattivo gusto. Mi è capitato di leggere qualche pagina di un autore di successo, già premio Strega, dove una donna (il solito improbabile personaggio femminile pornografico, nato più dai desideri maschili che dalla realtà, a mio parere) faceva sesso con due uomini contemporaneamente, in modo acrobatico e difficile da mettere in pratica, credo, dicendosi follemente innamorata di uno solo di essi. Scarpe da collezione per voyeur queste? Ma un voyeur non fa prima a guardarsi un film porno che a leggere un romanzo?
Forse l'autore pensa che tutti noi in fondo siamo guardoni e ci faccia piacere trovare all'improvviso in un romanzo che parla di editoria o di precarietà pagine siffatte. Forse vuole solo épater les bourgeois come si faceva nelle avanguardie. Peccato che questi exploits avvengano tante volte sulla pelle delle donne (è vero che non si può fare violenza con immagini o parole ma si possono avallare e rinforzare luoghi comuni errati e pericolosi). E qui ancora una volta la figura della donna usata come esca per incentivo alla lettura. Strizzata d'occhio al lettore maschio: se arrivato fin qui, lettore? Ti faccio sollazzare con un po' di pornografia così procedi con più convinzione il faticoso percorso del romanzo, sperando di trovare ancora qualche sosta di questo tipo.
A me dispiace che la figura della donna venga presentata per l'ennesima volta così irrealistica e opposta a se stessa. Pare dunque che Me-too e il femminismo lascino poche tracce nella cultura dominante. Così parlava Wittig della pornografia negli anni novanta: "La pornografia è tale in quanto inscena la realtà dell'oppressione delle donne (e aggiungerei di chiunque al suo interno occupi 'il posto della donna'). Ciò significa sia che la pornografia è resa possibile dall'oppressione eterosessuale sia che essa contribuisce attivamente a riprodurla." (Monique Wittig, Il pensiero eterosessuale, Ombre corte, Verona 2019).

Nel romanzo di un esordiente (elogiato per l'inconsueta sensibilità femminile dimostrata nella sua scrittura) leggo di una ragazzina molto giovane che si lascia masturbare da un estraneo solo perché accompagna un'amica in una passeggiatina serale col ragazzo e viene sollecitata a imitarla con l'amico del ragazzo. Sempre imitandola, esegue una fellatio al ragazzo. Le motivazioni esplicitate nel testo sarebbero che vuole dimostrare all'amica di essere più brava di lei e che, essendo già abituata a masturbarsi, per lei è uguale masturbarsi da sola o lasciarsi masturbare da un altro. A me pare che il passaggio dall'io all'altro sia più complesso e che esista qualcosa di più nella psiche di un'adolescente che non sia la rivalità con l'amichetta compagna fino a qualche mese prima dei giochi d'infanzia. Ma queste cose non si possono dire perché si passa per moralisti assurdi.
Tornando alle scarpe, il cattivo gusto non è una questione economica. Si possono trovare scarpe sobrie di modico valore e scarpe costose con inserti di coccodrillo o di pelliccia o troppo sgargianti come un pugno in un occhio. La questione probabilmente è la ricerca dell'effetto: nelle calzature come nei libri.
La sagoma più semplice può permettere corse e salti: vedi le ballerine.

P.S. - Guido Viale nel testo di politica ambientale Azzerare i rifiuti paragona l'invasione del mondo da parte di scorie, rifiuti, gas tossici di ogni tipo con l'invasione di prodotti di scarso livello e di cattivo gusto che si espande sempre più nel mercato culturale: "... il trash, oggi, designa soprattutto un prodotto culturale; anzi, la quasi totalità dei prodotti culturali. Questa metamorfosi, che ha l'andamento e le proporzioni della colonizzazione di un ecosistema da parte di una specie infestante è molto significativa. All'inizio il trash era un genere particolare (soprattutto nel campo della letteratura, dello spettacolo e della cinematografia), fatto di prodotti dozzinali, e ad esso erano stati dedicati pamphlet e dotti trattati. Ma la legge dell'audience, quel principio per cui buono è solo ciò che si vende (anche se nessuno - propriamente parlando - lo compera, ma viene imposto con la forza d'urto della pubblicità e la potenza del monopolio sui media), e per cui si vende solo ciò che si adegua al livello più basso (per non far sentire inadeguati i suoi destinatari); ebbene, quella legge ha diffuso il trash nella noosfera terrestre con la potenza di un virus." (Bollati Boringhieri, Torino 2008, pag 66).




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