Oggi, 1-7-09, leggo su la Repubblica on line l'articolo di Cristina Nadotti "Brutti, sgraziati e repellenti: ma da salvare", che parla di diverse specie animali e vegetali in via d'estinzione non tutelate però come altre dall'aspetto più simile al nostro. Chi infatti non prova simpatia per delfini, panda o lupi, dal musetto quasi antropomorfico, e chi sarebbe pronto a prodigare energie, tempo e fondi per rettili e anfibi ugualmente a rischio?
Qualcuno c'è, persone rare ed encomiabili.
Una di queste è Anna della Lac, che, oltre a essere attivista della Lega per l'abolizione della caccia, si prodiga anche per la salvezza di alcune preziose specie selvatiche messe a dura prova dal crescente consumo del territorio. Chi penserebbe mai, per esempio, ai rospi? Spesso nelle campagne sono stati e sono facile oggetto di persecuzione da parte dei ragazzini. Ma la loro peggiore sventura è stata causata dall'usurpazione territoriale da parte di strade e centri abitati, che ha portato come non ultima conseguenza anche l'inquinamento delle acque.
Il Bufo bufo, rospo comune, è ormai un animale del nostro sottobosco a rischio d'estinzione, sebbene abbia in natura pochi predatori, deponga migliaia di uova e si sia sempre dimostrato utilissimo per l'agricoltura, in quanto nella catena alimentare riduce la proliferazione di alcuni tipi d'insetti infestanti. E' protetto dalla Convenzione di Berna del '79, che tutela la fauna selvatica, divenuta legge italiana nel 1981.