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mercoledì 14 dicembre 2011

Effetto notte

Non sempre si riflette sul fatto che, accanto agli stupri per le vie delle città o nei giardini pubblici, appena dietro l'angolo del nostro vivere civile si svolgono quotidianamente atti di violenza di matrice analoga. Moltissime donne, ragazzine e ragazzini immigrati si prostituiscono per necessità di sopravvivenza o nella speranza di qualche chance che possa cambiare la loro vita. Se la legge del 2008 li ha resi meno visibili, introducendo multe e pene giudiziarie per i clienti, sul fenomeno si è soltanto gettato un velo pietoso ma non lo si è certo eliminato. Fino a qualche anno fa se ne vedevano lunghe file sui viali di Milano, specialmente donne africane, a tutte le ore del giorno, persino esposte sotto la pioggia nelle brutte giornate, a pochi metri l'una dall'altra, lungo le principali arterie di traffico che collegano la periferia, ma anche in quartieri più centrali. Ricordo in particolare un episodio di cui fui testimone più di una decina d'anni fa una domenica pomeriggio in zona Città studi: una donna di colore imprecava contro un'auto che l'aveva appena lasciata sul marciapiede nuda dalla vita in giù. Evidentemente il cliente l'aveva lasciata senza gonna e senza indumenti intimi per dispetto o per scherzo… lei doveva camminare nuda sotto gli occhi di tutti cercando di ripararsi e di raggiungere qualche luogo dove trovare altri vestiti, una parola coi negozi e coi bar chiusi… E questa era soltanto una goccia nel mare, uno scherzo nel mare di violenze ben più gravi che sicuramente saranno state perpetrate di nascosto.