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domenica 18 dicembre 2011

Elogio della vecchiaia

Ricordiamo tutti l'acceso dibattito, nei primi mesi del 2009, intorno alle questioni di fine vita e al testamento biologico. Lo sfondo era, ed è, quello di un progresso scientifico che delinea sempre più nettamente la prospettiva di una vecchiaia straordinariamente prolungata con metodi artificiali anche contro la volontà personale..
Tuttavia, a dispetto delle più cupe prefigurazioni di una terza età debole e manipolabile, le persone non si sono ancora arrese e la realtà dei fatti ha mostrato in quest'ultimo periodo un mondo degli anziani più che mai vivo e creativo. L'anno della crisi economica infatti ha dato modo a moltissimi di fornire un'immagine di sé tutt'altro che spenta o insignificante. I pensionati si sono rivelati un prezioso aiuto per le famiglie in difficoltà, in cui giovani assunti freschi di laurea e adulti nel pieno della vita lavorativa si sono trovati improvvisamente licenziati o in cassa integrazione, mentre i nonni e le nonne hanno messo le loro pensioni anche minime a disposizione di figli e nipoti.
Una società che si predispone a trattare i vecchi come oggetti giacenti in un letto d'ospedale, su cui altri prendano le decisioni, è chiamata a rivalutare la figura del senex: saggio, equilibrato, risparmiatore e controcorrente.