giovedì 22 marzo 2018

Una poesia di Mara Cantoni

Come un gatto immaginario

Vivo con un gatto immaginario
abbiamo un linguaggio singolare
e un modo di guardarci semiserio
che è insieme distratto e puntuale

Il nostro benessere felino
ha un che di relativo e d'infinito
si irradia da un piccolo cuscino
si installa nel centro di un tappeto

Passiamo del tempo alla finestra
guardando curiosi le persone
e tutto quel frou-frou che ci si mostra
nella sua disordinata confusione

Abbiamo un ritmo nostro differente
che molti non riescono a capire
e il senso fatalista ma presente
di un essere antico e in divenire

Al sole siamo grati enormemente
per quella sua carezza luminosa
che scalda e quasi ci addormenta
facendoci sapienti d'ogni cosa

Talvolta ci perdiamo in una zuffa
se è il caso ci lecchiamo le ferite
non è che un po' di pelo che si arruffa
(si dice che abbiamo molte vite)

Così filosofando lietamente
tra noi o tra di me (che poi è uguale)
diventa più fatato l'orizzonte
vivo come un gatto e non è male


Progetto artisti per la salute, a cura di Marco Maiocchi, Facoltà del Design, Politecnico di Milano, in collaborazione con l'Istituto dei Tumori, Milano 2010. Questa poesia scritta su tele di Mara Cantoni è esposta in una sala del Centro Tumori.

Una poesia di Sara Ventroni

La sommersione

Il nuovo sentimento nazionale è la concordia.
Dopo le piccole ambizioni, dopo i colori accesi
dei canali commerciali
salutiamo la costa e ci inchiniamo
alla vita che resta
anche senza di noi.

Ci affidiamo alle regole degli abissi calmi.
Indossiamo cravatta e scarpe buone.
Riposiamo sul fondale. Non ci disturba
più nessuno, e niente ci disgusta.


Poesia in copertina della raccolta La sommersione, Aragno, Torino, 2016

mercoledì 21 marzo 2018

Differenza fra romanzi e racconti

Scrivere un romanzo è come aver trovato casa; scrivendo racconti la si sta ancora cercando.