A mio parere circa un anno fa
non mancavano del tutto le energie affinché generazione Tq producesse anche
opere del tipo: reportage narrativi, un'antologia, qualche esperienza vissuta e
narrata inerente alla lotta No Tav. Oppure, faccio un altro esempio
relativo a una mia proposta, una raccolta di racconti (e altre scritture) sul
tema apocalisse/utopia, come occasione per riprendere un argomento di grande
interesse, l'utopia, in un periodo storico di crisi. Oppure, altra ipotesi
formulata in una mia riflessione sul sito di generazione Tq: un lavoro, ovviamente tutto da progettare
e organizzare collettivamente, ispirato all'Isola dei cassintegrati, in cui mi
sembravano felicemente combinati l'elemento artistico, l'elemento ideologico e
la componente di solidarietà con una lotta in corso per la difesa del posto di
lavoro (cfr l'articolo su questo blog dal titolo
"Pensiero-e-azione").
Forse mi ero lasciata eccessivamente
condizionare dal mito di una scrittura collettiva, di una condivisione
politico-letteraria, ideologico-artistica, che è un mito d'altri tempi.
Infatti all'interno del gruppo era
maggiormente condivisa una linea più saggistica (più saggia?), ponderata, compassata,
che ha prodotto, fra le altre cose, un Sillabario sulla scuola consultabile all'interno dell'ultimo numero di Alfabeta2 (febbraio 2013).
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