sabato 20 luglio 2024

Costeggiando un terreno franoso

Prima parte: un esperimento di agricoltura sostenibile, la comunità Terrestra

“Attenti alla macchina!”. All’uscita da Ravenna percorriamo chilometri su asfalto statale e provinciale, a tratti senza marciapiede. Paolo Pileri (ordinario di pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano), che ci accompagna per un lungo tratto, ci segnala le varie brutture, tecnologiche e no, che si sarebbero potute evitare o mascherare meglio (armadi tecnologici, ex capannoni, aree dismesse recintate e incolte, mancanza di siepi, soste degli autobus senza marciapiede), ma deve spesso interrompersi perché dobbiamo soprattutto prestare attenzione alle auto, che possono sorprenderci alle spalle in qualsiasi momento, persino in qualche via laterale. Benché Guido Viale abbia scritto Vita e morte dell’automobile, con una certa fiducia in una svolta decisiva, nel lontano 2007, eccoci ancora completamente circondati… La vettura privata con motore a scoppio è dura a morire, purtroppo lo constatiamo giorno dopo giorno. Ma qui siamo solo all’inizio di un percorso che vuole portarci fuori dal tessuto urbano in pieno ambiente rurale.

Turismo di prossimità, agroecologia, visita solidale a realtà alternative e a una fabbrica occupata… il cammino di quest’anno di Repubblica nomade si preannuncia particolarmente denso di eventi e significati.

Di chi stiamo parlando? Parafrasando alcune parole di Moresco, contenute nella prefazione a Stella d’Italia, potremmo dire che Repubblica nomade (che a quel tempo era ancora in germe, ma molto desiderosa di nascere) non è qualcosa di puramente culturale, anche se si denomina “associazione culturale” e c’è dentro una forte spinta culturale e ancor più poetica; non è qualcosa di puramente politico, anche se c’è dentro una forte spinta politica e una trascendenza civile; non è qualcosa di puramente atletico, anche se ha comportato per molti partecipanti un superamento delle possibilità fisiche individuali. In parole più povere, prive di tutte le sfumature sopra accennate, Repubblica nomade è un’associazione che organizza cammini, in Italia e in Europa, caratterizzati da una forte connotazione simbolica e politica (non partitica, dal momento che le idee sono varie e le scelte in cabina elettorale pure). Inevitabile, il notevole impegno fisico, dal momento che è proprio il passaggio dal pensiero all’azione (dalla passività abitudinaria del nostro tran tran quotidiano all’attivarsi per qualcosa di socialmente significativo) che si desidera, sebbene in modo giocoso, incentivare. Perché, invece delle solite vacanze organizzate o familiari o di consumo (nel distruttivo turismo transcontinentale), non utilizzare parte dei nostri giorni liberi dell’anno per un’esperienza di turismo di prossimità, che ci faccia riscoprire una vita in comune con altri, ci faccia incontrare persone anche molto diverse da quelle del nostro ambiente, ci porti, gambe-cervello-cuore, a contatto con realtà di cui magari si è sentito parlare, si è letto fuggevolmente qualcosa ma non si sono mai viste né conosciute, benché fossero qui a due passi, a qualche centinaio di passi… prendendo il treno subito raggiunte, da poter vedere e conoscere camminandoci dentro.