giovedì 25 giugno 2015

Il sonno dei giusti

la gatta imprigionata nell'armadio, la gatta furiosa nell'angolo dell'armadio, la gatta occhio stravolto, verde tagliato di giallo, limoncina, pantera gialloverde rotante impazzita imbizzarrita
biglie lanciate nel vuoto: dal settimo cielo… planava un po' con la pelle… la pelle che diventava ali, ali di un animale brutto e sgraziato come un pipistrello… l'animale che quasi si trasformava in un altro animale per salvarsi…
l'occhio ansimante furtivo cercava nel vuoto, mi cercava, la cagnagatta furiosa, mi spiava. E io la capivo: in fondo sapevo già di...
di dormire non c'è verso… tanto vale cercare di buttare giù quel pezzo che devo scrivere…
quello che si deve superare… è quasi impossibile la sfida della crescita umana: il divincolarsi e l'emanciparsi completo dallo psichismo infantile, così carico di sadismo… l'imprescindibile attaccamento alla madre, l'odiosamata… il doloroso sviluppo di una cosa così abnorme come il cervello umano (con le sue stupefacenti capacità di consapevolezza, immaginazione e compassione in un universo fatto di pietre) Con un cervello così sviluppato, verrebbe da chiedersi come fanno a cessare le cure parentali…


ma d'amblé tutto superato, tutto dimenticato con la migliore delle rimozioni…  un gioco da ragazzi… l'infanzia finalmente lasciata alle spalle come un costume di carnevale… per far fronte a qualcosa d'insormontabile (l'età adulta): nientepocodimeno che conflitti di ogni tipo inerenti ai complicati rapporti con gli indecifrabili esseri della nostra specie, conflitti intricati e intersecantisi all'interno delle società complesse (conflitti mai perfettamente ricomposti neppure nelle migliori famiglie); per non parlare della sempre più impegnativa e sofisticata specializzazione del lavoro, che prevede un'acquisizione di conoscenze millenarie prima di approdare a un progetto… (avere una visione ragionata e complessiva di migliaia di anni di storia prima di poter alzare un dito)
non deve restare niente dell'avidità orale, della violenza impauritapaurosa scatenata contro cose animate e inanimate, contro quel buio che avvolge il piccolo fin dai suoi primi vagiti ed è la sorpresa che l'attende alla nascita: un caos buio di rumori e sofferenza…
niente o quasi… quel tanto che basta per addentare educatamente a tavola alla presenza di sconosciuti una tartina, un'insalata, giusto un piatto leggero…
e niente deve restare neppure della querula, lamentosa dipendenza dal seno  materno… solo una nostalgia profonda, insopprimibile, sempre sedata con droghe di ogni tipo, mai domata (mai incontrato uno che si reggesse in piedi sulle proprie gambe, che non avesse bisogno di una buona dose di calmanti, eccitanti o palliativi per espletare come un qualsiasi animale le sue funzioni)
la sublimazione è solamente uno dei destini possibili di una pulsione, il meno amato, il più faticoso… meglio sudare sui libri o guardare i genitori dal buco della serratura? la perversione va per la maggiore… l'instancabile ricerca di qualcosa di gravemente dannoso… la persona più normale, più media e mediocre non è pur sempre un tossicodipendente? avvelenarsi per quarant'anni con la nicotina… e perdipiù avvelenare anche la moglie che ti dorme accanto, i bambini, i colleghi tuoi subordinati che non possono dirti  "scusi…" no, a un bel biberon di veleno non si può rinunciare… dacci oggi il nostro veleno quotidiano… l'essere umano è quell'animale che gioca con la propria morte… e regaliamogli un bel giocattolo a Natale
da ragazzina stravedevo per i cani e, per estensione, per tutti gli animali… nutrivo pulsioni violente nei confronti delle vecchie impellicciate… pensavo: per questa vecchia racchia quanti animaletti innocenti hanno dovuto morire in modo atroce… anche nei confronti degli obesi avevo sviluppato un odio indescrivibile: quelle persone (tra le più comuni) che mangiano tanto da sformarsi, da rasentare l'infarto fin da ragazzini…
ma tutti i nodi vengono al pettine se parliamo dei vecchi… posso dirlo a ragion veduta: cosa c'è di più disgustoso dei vecchi? il sacrificio di tante risorse e intere specie animali per farli arrivare in età avanzata, acciaccati dai dolori e deformati dai vizi… ma non basta: conservatori, ignoranti e retrogradi…
anche se si nutrono tutti i giorni di carni prelibate, loro ci sputano sopra alla vita, alla natura; anche se il loro benessere si regge sulla fatica, sulla morte di altri, loro ci sputano sopra agli altri…
i vizi che si portano dietro dalla loro infanzia accattona, morbosa, invidiosa non li abbandonano fino all'ultimo rantolo… catarrosi, artritici, diabetici, non smettono di fumare, di bere, di mangiare a quattro palmenti, di andare in auto, in aereo, in crociera… non si rassegnano a lasciare il posto ad altri, vogliono vivere in eterno, ammorbare il pianeta di rifiuti fantasia
alle vecchie generazioni, che hanno ancora potuto godere delle immense risorse del pianeta, cui hanno attinto a piene mani senza pensare al futuro, s'impone un necessario sacrificiola morte d'ora in poi potrà essere decisa compatibilmente con le risorse disponibilifin dall'antichità il suicidio veniva contemplato come scelta etica... noi faremo di più: comprenderemo l'importanza sociale di ogni singolo decesso… trasformeremo la morte da passatempo individuale in bene comune… ma che cosa sto scrivendo?
grazie a dio, un piccolo motivo di conforto… ieri si è spenta naturalmente un'anziana in fase terminale… paralizzata, diabetica e completamente chiusa in se stessa, nella sua lenta decomposizione, da un tumore all'intestino… mi riferivano che desiderava ancora nutrirsi… avrei vomitato volentieri nel suo piatto! dannazione, perché non esiste più la vergogna? almeno in passato erano prescritti periodi di digiuno, di astinenza… arrivava ogni tanto qualche provvidenziale carestia… si era costretti alla morigeratezza…
non sono stata educata a uccidere, questo è il problema… beninteso, a tutto c'è rimedio… forse qualcuno si fa scrupolo di risparmiare la vita a un pollo o a un coniglio già condannati? il mio maledetto umanesimo mi ha sempre distolta dalla logica… ma se vuoi fare del bene, non devi essere sentimentale…  non c'è ragione di trattare con magnanimità questa specie animale criminale, anche se è la nostra… cambiare semplicemente tipo di vittime; con la stessa lucida saggezza: perché è necessario, come pensa ogni giorno chi uccide manzi o maiali, PER IL BENE COLLETTIVO, perché ci sono dei bambini che muoiono di fame (allora perché devi sopravvivere tu, vecchio schifoso? dopo aver sconfitto il tuo meritato cancro, dopo aver superato il tuo provvidenziale infarto?)… MENO VECCHI PIU' BAMBINI… MENO UOMINI PIU' ANIMALI… ne va dell'equilibrio dell'ecosistema… avrà pure qualche importanza… più bellezza, meno rifiuti… più cerbiatti, meno pedofili… la pena di morte si dovrebbe reintrodurre… meno luridi fornicatori… più sono decrepiti e più li vedi a caccia di infermiere, badanti, prostitute…
ma perché questo odio? ci deve essere un motivo personale, magari un trauma specifico… il lavoro di anni e anni in geriatria mi ha logorato fino a questo punto?
un'intera vita da single ha il suo peso… tutti i viaggi inutili da turista per caso… ho importato-esportato irrequietezza a valigiate… Certo, magari ho fatto qualcosa per qualcuno in qualche paese sperduto tanto tempo fa, ma per un breve brevissimo periodo… in fondo sono pigra… ho preferito le comodità… un ospedale non lontano da casa…
tanta buona volontà, in giro per il mondo, ma anche i ben noti meccanismi del divertimento umano: burlarsi dell'individuo lievemente diverso, maltrattare il più sfortunato per star bene con tutti gli altri. Qualcuno deve sempre essere sacrificato…
la cagnagatta prigioniera nel canile… era rimasta intrappolata non si sa come… non nelle gabbie ma in un corridoio chiuso… l'abbaiare dei cani la stravolgeva… per un giorno non s'erano accorti di niente…
ma sì, finiamola anche coi bambini! prevenzione delle nascite assoluta… basta con la specie umana!… questo terribile predatore che ha quasi inferto un  colpo mortale a madre natura (e non si desidera uccidere per prima guarda caso la propria madre?)… oh, l'orribile sentimentalismo! le penose rivendicazioni sociali… come diceva Adorno interpretando Beckett: …la vanità del singolo che accusa la società mentre anche il suo diritto si aggiunge al cumulo dei torti di tutti i singoli…
allora, per cominciare, perché non far fuori questi vecchi matusa che starebbero bene soltanto all'obitorio? una civiltà decadente e improduttiva… arriveranno i barbari prima o poi, speriamo… io sono già una barbara… voglio agire barbaramente… spazzar via un intero reparto di degenti con qualche goccia di sonno dei giusti… distribuire sonno dei giusti a piene mani… è quello che desiderano dopotutto… è quello che vogliamo tutti…
avevo chiuso io la gatta nel canile dove mio padre allevava i suoi cani da combattimento (divertimento ozioso di pochi bacati giocatori d'azzardo, mia madre l'odiava per questo)… pure io non sono altro che una povera sadica… non ho elaborato abbastanza il giovanile sadismo, la mia forza vitale… un po' sì, magari ai corsi d'anatomia o nelle sale operatorie, ma non abbastanza… mi piaceva vederli cadere dall'alto, i gatti, il più delle volte senza farsi male, il più delle volte con un po' di pelle trasformata in ali… la gattapipistrella… la gattacolomba…
da bambina ero una piccola sadica e sono diventata un medico… altri invece sono rimasti dei piccoli sadici, egoisti senza riscatto, cattivi per inerzia… un pigro uso dell'intelligenza: non sapersi mettere nei panni degli altri… e io invece a lavorare, a darmi da fare per dare sempre il massimo…
ho sacrificato la vita per voi e voi che cosa avete fatto per me? Ammazzarvi tutti, accidenti!
basta, domani devo alzarmi presto… non sono ancora preparata per uccidere… l'educazione è importante… l'estrazione sociale, il censo, la ricchezza della mia buona famiglia hanno fatto di me un medico anziché un'assassina… per ora…
mi sto baloccando troppo con i pro e con i contro… ma agire non è pensare… pensare è rimandare l'azione
domani devo alzarmi presto


Racconto pubblicato nella raccolta Mannequins, Zona, Arezzo 2013









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