domenica 23 febbraio 2025

Il male oscuro

Il male oscuro (Rizzoli, Milano 1964) di Giuseppe Berto rappresenta uno degli esperimenti romanzeschi più riusciti degli anni Sessanta. L'autore si concede di lasciarsi andare a un flusso ininterrotto quasi senza punteggiatura sul suo stato d'ansia solo parzialmente spiegabile. Mentre si può riscontrare, a distanza dall'effetto sorpresa del 1963, un certo manierismo in alcuni romanzi dei Novissimi, constatiamo la piena ragion d'essere e modernità del Male oscuro. Il legame con Svevo è dichiarato a pag 314 dell'edizione Neri Pozza (Vicenza 2016). Ma è presente già nel riferimento al nome Augusta per la figlia (moglie di Zeno nella Coscienza) e, per esempio, nel gioco con sé stesso che fa il protagonista di Berto nel rimandare a più riprese la stesura del quarto capitolo della sua opera, così come Zeno rimandava continuamente il momento in cui avrebbe smesso di fumare. "... il capolavoro per dirla francamente era una specie di gioco a rimpiattino tra me e le mie disgrazie, ossia tre capitoli bene o male ero riuscito a scriverli e forse neanche tanto male ma poi la faccenda era rimasta lì ed era anche del tutto improbabile che andasse avanti inquantoché della speranza di andare avanti io avevo bisogno come della salute con la quale in fin dei conti era tutta una cosa..." (pag 317). Giocare a nascondino con le proprie tentazioni (la sigaretta) o illusioni (il capolavoro)... Giuseppe Berto capisce che sia Zeno sia il suo personaggio prendono in giro sé stessi, che la loro nevrosi li prende in giro, quindi occorre cercare una cura. I malati meglio avviati sulla strada della guarigione sono senz'altro quelli curiosi nei confronti dei loro malesseri.

Solo che proprio quando le cose sembrano essersi messe a posto, il protagonista del Male oscuro acquisisce fiducia in sé stesso e persino il suo analista lo congeda dicendogli che è guarito, la vita gli fa uno sgambetto, lo mette alla prova con un'inattesa separazione della moglie e lui riprecipita in uno stato di debolezza. Troppo facile un lieto fine.


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