"Hollywood è quella roba lì," si sente dire in giro. Probabilissimo. Non si viene riconosciuti attori, non si ottengono delle parti tramite concorso a Hollywood come in altre parti del mondo. Taciamo dei concorsi, trascurando le molte cose emerse in materia, e andiamo avanti. "Nei miei anni d'oro avevo la fila di donne e di uomini pronti a venire a letto con me pur di lavorare..." dichiara Lele Mora in una recente intervista. Da una parte la rapacità sessuale, l'egocentrismo, la vanità di taluni privilegiati; dall'altra l'opportunismo oppure la debolezza o l'essere indifesi di molti.Tolto il potere dei pochi, ecco che sparirebbero subito anche cortigianeria, adulazione, meschinità di tanti, così come il sacrificio di alcuni più giovani e ingenui. La rivoluzione francese insegna pur qualcosa, ma non sono questi tempi di rivoluzione o insubordinazione, quindi i racconti di ingiustizie, sopraffazione, molestie e vari tipi di violenza persino sul luogo di lavoro inondano il web.
Una piccola aggiunta relativa all'ambiente intellettuale-artistico. Anche qui non si viene riconosciuti scrittori, poeti o artisti tramite concorso (in ogni caso si è parlato in termini negativi persino dei concorsi universitari). Anche qui troviamo uomini di potere che presumibilmente saranno circondati dalla loro cerchia di amici, adulatori, sostenitori, sinceri o meno sinceri, poiché il potere ha comunque bisogno di continue conferme per alimentarsi. Per esempio, un critico pur affermato avrà sempre bisogno di essere invitato a convegni, eventi pubblici di rilevo, di essere citato in relazione alla querelle di cui si è parlato tutta l'estate, di essere pubblicato da editori non del tutto sconosciuti, di essere ricordato nelle pagine culturali in vista o nei siti più frequentati. Anche l'uomo di potere dipende dal sostegno degli altri. Tuttavia, dopo molte riconferme, possiamo immaginare che alcuni raggiungano posizioni ragguardevoli, simili a quelle di presidenti, di capi di Stato e personalità varie all'apice delle gerarchie. Qui la scena che si presenta a chi aspira ai loro favori non sarà magari quella del divano e della suite di lusso, come nel caso di un magnate di Hollywood, ma la situazione che implicitamente si prospetta non mi pare molto dissimile. Col potere bisogna andare a letto. In altre parole, bisogna compiacerlo. Non vi sono molte possibilità. O si sta all'opposizione, che ha costi umani molto alti, come la totale esclusione o la poca considerazione (difatti è una strada prescelta da una minoranza perlopiù destinata alla sconfitta) oppure quella è la situazione.
Passando a un livello un po' meno drammatico e un po' meno osceno, soffermiamoci a pensare che cos'è una storia della letteratura. Dei vari ambienti letterari delle diverse epoche sono rimaste tracce, documenti scritti nella maggioranza dei casi ben conservati e tramandati: quei documenti messi insieme compongono una storia letteraria. E' sufficiente dunque far parte di un ambiente letterario affinché i propri testi entrino a far parte del discorso del tempo e forse anche dei discorsi futuri. Se non si è parte del discorso (a torto o a ragione), se i propri testi non entrano nel giro, cosa resterà? Facile che non rimanga nulla come già nel presente non appaiono, e se pur esistono, perché sono stati pubblicati, restino invisibili.
P.S. - Qualcuno potrebbe obiettare: ma c'è sempre la possibilità d'innamorarsi del figlio del re, del principe azzurro come nelle fiabe! I casi esistono, come no. E poi c'è anche la Bella e la Bestia, come no! Eccetera eccetera...
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