Essere un artista significa fallire come nessun altro osa fallire (...) So che ora (...) occorre fare di questa sottomissione, di questa ammissione, di questa fedeltà al fallimento, una nuova occasione, un nuovo termine di rapporto e dell'atto che egli (l'artista) compie, incapace di agire, obbligato ad agire, fare un atto espressivo, anche se espressivo solo dell'atto stesso, della sua impossibilità, del suo obbligo.
Samuel Beckett, Disiecta, Egea, Milano 1991
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